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Il programma del cammino prevede una tappa lunga in Gerusalemme. Ho scelto il non mordi e fuggi del pellegrino turista. Perché il lento perde aiuta a vivere il sito ed il suo evento.
Chiunque incontri, che sta cominciando ad amare questa città, ti suggerisce che per iniziare a capirla, come icona di una storia così complessa, devi viverla per alcuni anni. Pena la strada scivolosa dei flash giornalistici, che hanno lo sguardo non oltre l’oggi.
Al fascino e alla complessità della Terra Santa voglio soffermarmi con la serenità del pensiero sedimentato.
Domenica 14 gennaio. Oltre il tunnel…dentro le grotte.
Dalla collina di Gerusalemme, a 750 metri s.l.m., si esce attraversando un tunnel che ti introduce alle bianche e desertiche colline che portano verso Gerico, il confine Giordano ed il Mar Morto. Questa zona viene anche chiamata Gomorra.
Il tunnel è stato certamente pensato come un acceleratore di velocità per i collegamenti.
Ma qui ha anche il sapore della separazione. Il deserto è una vita di secondo livello. È la terra dei beduini.
Di buon mattino raggiungo in autobus Qumran, a circa 35 km da Gerusalemme.
Nei pressi di questo sito, in undici grotte, sono stati ritrovati i celebri rotoli del Mar Morto,  oltre 900 manoscritti. La scoperta è del 1947. Un giovane beduino andando alla ricerca di una pecorella perduta scoprì in una grotta varie anfore di argilla contenenti rotoli di cuoio arrotolati. Contengono testi in prevalenza della Bibbia, ma anche altre opere. Sono documenti dal valore inestimabile.  Qui è vissuta una importante comunità religiosa di Esseni, estintasi intorno al 70 d. C. con l’arrivo della furia romana.
Seduto all’interno della ricostruzione archeologica della sede della comunità, sto gustando la bellezza del magico parco. Mi accarezza una brezza che porta l’eco della storia.
È un piacere restare nel silenzio del luogo, osservare il meraviglioso colore rosso delle colline che nascondono nel proprio seno quelle grotte, che ci hanno custodito un cibo così appetitoso.
Oltre due mila anni fa, la comunità Essena ha qui vissuto, lavorato, pregato… con il mare che faceva da specchio. Innamorati della Parola, dotati della lungimiranza per le generazioni future. E con i mezzi che la tecnologia del tempo suggeriva… hanno vergato manoscritti e chiuso scrigni di sapienza per l’umanità.
Sono stati la miniera della Parola del popolo ebraico che, anche inconsapevole, ha tracciato la strada di un Amore che, pur non in vendita, è disponibile al supermercato del dono.

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