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Sebastia/Samaria

Omri, quinto re di Israele (882-871 a.C.), acquistò da un uomo di nome Semer un terreno adatto a erigervi una nuova città, che fu chiamata Shomron. La forma “Samaria” deriva dalla traduzione greca del nome Shomron.
Nel 722 a.C. dopo un assedio durato tre anni, gli assiri la presero e la annientarono. La sua distruzione è stata la fine del Regno del Nord

Il cammino da Jenin a Nablus presenta un certo impegno. Dopo aver attraversato una fertile pianura di fondo valle, si scollina più volte in una assolata e brulla montagna. Il versante in vista di Nablus è ricco di ulivo.
Il borgo conserva la rilevanza storica con i resti di una basilica bizantina, trasformata in parte in moschea.
Negli Atti degli apostoli Samaria è la prima città importante –dopo Gerusalemme –in cui venga predicata la Buona Novella. Nel IV secolo Samaria era sede episcopale. Al Concilio di Nicea, nell’anno 325, il vescovo di Samaria vantò il possesso della tomba di Giovanni il Battista. La città decadde dopo l’invasione araba ma riguadagnò importanza all’epoca dei crociati.
All’esterno della città di Sebaste si trovavano una serie di sepolcri, tra cui quello di Giovanni il Battista –o meglio, del suo corpo, perché la testa viene venerata nella moschea omayyade di Damasco. Il sepolcro è stato meta di pellegrinaggi fin dall’epoca cristiana più antica, e lì attorno si è sviluppato il villaggio di Sebastia.

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